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Lo speciale su Enrico Mattei: il Responsabile della Sez. Storia del G.R.E.C.E. Italia dialoga con Andrea Muratore

Enrico Mattei: patriota, imprenditore, fondatore dell’ENI (con Andrea Muratore)

La diretta è sul canale YouTube “Punto e Virga”, giovedì 27 ottobre 2022, alle ore 20.30. Ecco il link per collegarsi al dibattito: https://youtu.be/TL8IKJdMMmg

Andrea Muratore, laureato in Economics & Political Science presso l’Università degli Studi di Milano, è analista geopolitico ed economico per “Inside Over”, “Tag43” e “True News” e svolge attività di ricerca presso il centro studi Osservatorio Globalizzazione e il CISINT – Centro Italia di Strategia ed Intelligence.

La figura di Enrico Mattei è una delle più importanti all’interno della classe dirigente che fondò la Repubblica Italiana. Nato nel 1906 ad Acqualagna (PU) in una famiglia popolare, fondò a trent’anni una sua piccola impresa chimica. Durante la guerra, nonostante la sua giovanile adesione al PNF, divenne un esponente di spicco del movimento partigiano, distinguendosi per le sue capacità organizzative e arrivando a comandare a livello militare la componente cattolica (democristiana) del CLN.

Nel dopoguerra, gli fu affidata la gestione dell’AGIP, ente statale petrolifero, con il compito di liquidarlo. Disobbedendo a queste indicazioni, risollevò l’azienda, grazie anche al ritrovamento di alcuni giacimenti di idrocarburi, che gli consentirono di proporsi per un ruolo chiave nella ricostruzione postbellica. Fondò quindi, nel 1953, l’ENI (Ente Nazionale Idrocarburi), orientandolo verso attività di estrazione e gestione delle risorse petrolifere in tutto il mondo, al punto da costituire ancora oggi la principale multinazionale italiana.

Inizialmente, deputato (1948-53) della DC, iniziò ad esercitare un importante ruolo informale nella politica italiana, attraverso finanziamenti alla stampa e ai partiti, schierandosi con la sinistra democristiana, di cui condivideva la linea di sviluppo industriale guidato dallo Stato e di relativa autonomia in politica estera.

Con l’ENI concluse una serie di accordi con l’Unione Sovietica e con Paesi del Terzo Mondo, a partire da quelli arabi mediterranei, non esitando ad appoggiare la causa dell’indipendenza algerina. Le condizioni favorevoli offerte dall’ENI ai Paesi produttori gli attirarono l’ostilità delle Sette Sorelle che dominavano l’industria petrolifera mondiale, così come la sua politica estera disinvolta, orientata a una prospettiva neutralista e terzomondista rispetto ai due blocchi, gli fruttò l’avversione di Stati Uniti e Francia.

60 anni fa, il 27 ottobre del 1962, fu assassinato con un attentato esplosivo sul suo aereo privato. Nonostante vari tentativi di insabbiamento, inchieste successive hanno appurato il ruolo esecutivo della mafia siciliana, con l’aiuto di settori della politica e dell’economia italiana, nel suo omicidio, molto probabilmente commissionato dai servizi statunitensi, al fine di eliminare una figura che rischiava di compromettere la collocazione atlantica dell’Italia.

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