Nel 1977 Alain de Benoist iniziò il suo libro-manifesto «Visto da destra» con queste parole: «Definisco come di destra, per pura convenzione, l’atteggiamento consistente nel considerare la diversità del mondo e, di conseguenza, le relative disuguaglianze che ne sono necessariamente il prodotto, come bene; e la progressiva omogeneizzazione del mondo, auspicata e realizzata dal discorso bimillenario dell’ideologia egualitaria, come male». 40 anni dopo, 4 decenni di omogeneizzazione più tardi, il saggista traccia il bilancio e ora attacca «il medesimo» in un libro incisivo pubblicato nella collezione Iliade Institute, «Longue mémoire» per la Nouvelle Librairie.
Éléments: Quale differenza tra uguaglianza e ciò che Lei chiama «il medesimo» ?
Alain de Benoist: È molto semplice: il medesimo nega la differenza, mentre l’uguaglianza si adatta molto bene ad essa. L’uguaglianza assoluta non ha significato: si può essere uguali o disuguali solo in riferimento a un criterio preciso, a un determinato campo o ancora a un determinato contesto. Non siamo uguali o disuguali in astratto. Sicuramente corri più veloce di me, ma potrebbero esserci dominii in cui ti surclasserò. Solo se decreti che l’eguaglianza astratta può essere asserita in assoluto, allora avrai bisogno di considerare tutti gli individui come medesimi tra loro.
Se dico che uomini e donne sono uguali, ciò non significa che non ci siano differenze tra loro. Se nella democrazia greca si credeva che tutti i cittadini dovessero godere di uguali diritti politici, non è perché si credeva che fossero tutti uguali, ma solo perché per definizione erano tutti ugualmente cittadini. L’errore inizia ogni volta che si pone uguale come sinonimo di medesimo. È questo peccato contro la ragione (e contro ogni buon senso) che fa credere, ad esempio, che per raggiungere l’uguaglianza degli individui, dei sessi o dei popoli, basti sopprimere tutto ciò che li contraddistingue.
Éléments: L’ideologia del Medesimo tende a sopprimere le differenze tra gli uomini, ma la nostra epoca si sta affermando anche come quella dell’individualismo. Come si conciliano questi due fenomeni?
Alain de Benoist: L’ideologia del Medesimo è un’ideologia universalista, il che significa che al di là delle caratteristiche biologiche della specie attribuisce all’umanità un significato morale e politico. Ciò implica rimuovere il ruolo delle culture e dei popoli decretando, contro ogni evidenza, che si appartiene immediatamente all’umanità, e non attraverso il media di una cultura singolare. Ciò è possibile solo concependo l’umanità come una somma di individui, che la teoria liberale percepisce come fondamentalmente medesimi tra loro, perché tutti sono ugualmente slegati dalle loro appartenenze o dalle loro eredità, cioè da ciò che è a monte di loro medesimi. Per questo si parla comunemente di individuo-universalismo. La società corrispondente a questo modo di vedere è definita come una società di individui. Ognuno può considerarsi «libero» di definirsi come vuole, poiché non c’è nulla al di là dell’individuo, gli uomini sono considerati fondamentalmente medesimi tra loro, il che li rende intercambiabili.
Éléments: Quale spazio c’è per chi vuole vivere secondo le proprie leggi, i propri costumi, chi rivendica il proprio diritto alla dissomiglianza in un mondo indifferenziato?
Alain de Benoist: Lo spazio che riusciranno a impadronirsi, che potranno stabilire o restaurare. De Gaulle: «L’azione è data dagli uomini in considerazione delle circostanze». Uomini risoluti e circostanze favorevoli. Senza dimenticare l’essenziale, ovvero che non c’è prospettiva di vero cambiamento se una ricostruzione ideologica radicale non incontra un movimento sociale reale.
Traduzione a cura di Manuel Zanarini
(https://www.revue-elements.com/, Comment en finir avec l’idéologie du même, 25 aprile 2022. Intervista a cura di Eyquem Pons e dell’Institut Iliade)